Le mie radici sono sparse in giro, ma le ritrovo tutte insieme nei piatti che preparo.
Sono nata a Buenos Aires (Argentina) da mamma argentina e papà italiano. Ho vissuto a Lima (Peru) per tredici anni, dove ho frequentato la scuola tedesca. A quindi anni ci trasferiamo a Milano, completo gli studi con la maturità tedesca e mi iscrivo a Giurisprudenza.
Passo dopo la nascita di Giorgia dalla avvocatura alla cucina, dove ritrovo le mie “varie” origini tra padelle, pentole e stampi per torte. Oggi abito a Como, città che, un po’ a sorpresa, ho scoperto essere ritagliata proprio per me.
La cucina per me è sempre stata associata alle emozioni
Amo la cucina, i piatti preparati con dedizione, il sedersi insieme a tavola e ridere. Amo il buonumore che trasmettono certi piatti e sono innamorata dei ricordi che riescono a scaturire anche le più semplici prelibatezze.
In alcuni dolci ci sarà, quindi, una parte tedesca, soprattutto in quelli di natale, dove spiccano certe spezie come la cannella, menta peperita, cardamomo e zenzero. Ci sarà qualche tocco esotico che ricorderà la cucina peruviana, una cucina molto ricca e deliziosa. Ci saranno le carezze di mia mamma nei profumi dei dolci argentini. E ci sarà la mia nonna paterna nella pasta fatta in casa, nel profumo di ragù.
Perché alla fine tutto parte dai sapori e dai profumi che ci ricordano qualcosa di bello, qualcosa di buono. Si può tornare indietro ai piatti della nonna, si può pensare anche ad una semplice pasta al pomodoro della mamma.
Penso alla prima cena preparata per Diego, che è stata un vero disastro (…per l’emozione, dico oggi). Penso alla prima pappa di Giorgia, rigorosamente con brodo vegetale, verdure e carne bio, formaggini vari, olio extravergine d’oliva e chi più ne ha più ne metta. Mezza giornata di preparazione per poi ritrovarmi con una bimba famelica, nonché l’intera cucina rivestita della “pappetta” che avevo appena preparato.
Un grazie infinito di cuore a parenti ed amici che si sono offerti volontariamente come cavie per tutti i miei esperimenti in cucina, facendomi capire con un enorme sorriso in faccia quando la pietanza era davvero buona e con un altrettanto enorme sorriso in faccia quando forse era meglio riprovare, nonché evitare.
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C.
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