La crostata: un dolce molto conosciuto e molto apprezzato.
Non sono molto chiare le sue origini. Sembra che una preparazione simile a base di pasta frolla fosse già conosciuta a Venezia, dopo l’anno mille, quando si cominciò ad utilizzare lo zucchero importato dall’Oriente.
Tuttavia, pare che la prima ricetta codificata della crostata risalga al XIV secolo, quando fu inserita da Taillevent* nel suo manoscritto “Le viander”. Successivamente fu Bartolomeo Scappi ** a elencarne nel suo “Trattato di Cucina” un gran numero di crostate, sia dolci sia salate.
Da allora la ricetta della crostata si è arricchita nella pasta e negli ingredienti.
La crostata è detta all’alsaziana quando è confezionata con la classica griglia a striscioline. Si chiama “pie” se cotta nell’apposito stampo dai bordi alti. Infine, “renversée”, ovvero capovolta, quando la frutta è messa nello stampo prima della frolla.
Personalmente, la adoro sia con le marmellate, sia con la farcitura di creme, con crema pasticciera e frutta, ripiene di cioccolato e via dicendo. Una crostata non stanca mai e si adatta benissimo qualunque orario della giornata.
Per la ricetta della crostata alla marmellata, cliccate qui.
*(anno 1320 circa) primo cuoco francese di professione di cui si conservi memoria è Guillaume Tirel, soprannominato Taillevent per il gran naso con il quale sembrava fendere il vento.
** (anno 1570 circa) primo cuoco italiano ad introdurre i prodotti del nuovo mondo nella cucina tradizionale del nostro territorio. Dobbiamo a lui la comunissima “Pasta al sugo”!
Bravissimaaaaaa!